Space Empires. Le insidie dello spazio profondo (parte 2 di 2)

Confederazione dei Droidi (gialli): Alex Isabelle
Shogunato Stellare (verdi): Andrea Benassi
Giunta Militare della Terra (blu): IA
Trogloditi dello Spazio (rossi): IA

Prima parte: click.

I Droidi e lo Shogunato stanno tirando il fiato. La flotta dei primitivi Trogloditi dello Spazio è stata sconfitta per un pelo nei cieli di Kronos. Le colonie dell'Alleanza, nonchè la sede della Capitale Galattica, sono salve.

Fatta mente locale, e constatato che la guerra non è persa ma è anche ben lontana dall'essere vinta, i Droidi lanciano una disgraziata avventura coloniale sul pianeta alieno Deneb, trovando nei suoi difensori una grande sfida bellica. Gli indigeni del pianeta, infatti, riescono ad approntare una difesa decisamente tenace: la flotta per poco non riesce a distruggere le navi da sbarco dei Droidi. Una volta a terra, inoltre, le unità di miliziani vendono carissima la pelle, rendendo la conquista del pianeta una vera e propria via crucis per la forza coloniale. Alla fine di questo macello i droidi-soldato riescono comunque a instaurare un governo federale su questo pianeta, e Deneb diventa parte della Confederazione dei Droidi. Tra l’altro, l’aver preso controllo del pianeta per mezzo delle truppe armate permette ai Droidi di entrare in possesso di alcuni progetti tecnologici dei denebiani che permettono di contenere enormemente i costi di manutenzione delle navi leggere. Le due navi scout rimanenti da inizio partita, quindi (una era stata distrutta nei cieli di Deneb) vengono aggiornate con questa tecnologia, diventando rapidamente un elemento fondante dell’esercito droide, anche per via dell’accrescersi dell’esperienza dei loro ufficiali.

La prospettiva shogunita

Questo allargamento dei confini dell'alleanza Shogun-Droidi riequilibrerebbe la partita se una terza flotta della Terra, diretta ancora una volta verso Draconis, non trovasse un terzo pianeta a caso nello spazio, cosa che invece avviene: trattasi del pianeta Romulus, posto in un sistema proprio adiacente quelli di Cygni e Aries. Conquistato il pianeta lo scacchiere torna quindi a pendere con decisione nella direzione degli aggressori. Se non fosse stato per la conquista di Deneb un attimo prima essi avrebbero vinto la guerra. Un piano va quindi approntato quanto prima, per evitare loro di conquistare un ulteriore pianeta e mettere fine alla contesa.

Comincia quindi un'esplorazione disperata dello spazio profondo, alla ricerca di altri pianeti che si possano conquistare al fine di ampliare il potere politico-economico dell'alleanza, così come accaduto per Deneb. Non si trova nulla, a parte un pianeta pressochè irraggiungibile, lontanissimo, situato nel sistema Centauri, stretto tra un buco nero ed una supernova, e protetto prima da un campo di asteroidi e poi da una nebula. In compenso, la Giunta Militare trova un quarto pianeta, Arrakis, e si è appresta ad attaccarlo.

La partita qui viene data per persa. Se non che, grazie ad un'immane sfiga ai dadi da parte della Giunta, la flotta di Arrakis effettivamente riesce a contrastare quella della Terra: tutte le navi dei difensori vengono lentamente eliminate, ma prima di essere abbattute queste riescono a distruggere i trasporti che portano le truppe da guerra della Terra. Al termine della battaglia nella sua orbita Arrakis risulta, quindi, libero ed inconquistato. Per questa clamorosa botta di culo, o per meglio dire grazie a questa decisa resistenza offerta dalla flotta di Arrakis, gli Shogun e i Droidi possono quindi continuare la loro guerra galattica.

Le esplorazioni dello spazio profondo portano alla scoperta di altre due Macchine del Giudizio, sempre adiacenti l'anello di nebule posto attorno alla Capitale Galattica, cosa che conferma il sospetto che esse fossero state costruite dagli antichi dominatori della Capitale Galattica; queste Macchine, se attivate, potrebbero attaccare le colonie dei sistemi Aries, Cygni e Romulus, controllate dalla Giunta, e probabilmente distruggere almeno un paio di quei pianeti. Questo fatto, tuttavia, non farebbe riguadagnare potere politico all’alleanza della Capitale, e quindi si preferisce non attivare le Macchine, tenendosele buone tutt’al più come piano d'emergenza.

La flotta Logos

A questo punto tutti gli imperi entrano in una fase di studio e di preparazione. Essendo lo spazio stato pressochè del tutto esplorato è fallita per gli aggressori la possibilità di terminare il conflitto erigendo colonie nello spazio profondo. La Giunta Militare quindi ordina di dedicare la stragrande maggioranza dei fondi alla ricerca ed alla preparazione di una nuova, definitiva, flotta spaziale. Su Arrakis viene spedita una nave coloniale, ma questa viene immediatamente abbattuta al momento dell'atterraggio da una flotta shogunita.

Gli Shogun infatto hanno messo assieme un gruppo di navi, accompagnato da una nave coloniale, e l'hanno spedita in un viaggio attraverso una serie di pieghe spazio temporali al fine di raggiungere Arrakis, pacificarlo, e annetterlo. Una volta arrivati hanno trovato una nave coloniale della Terra, appena atterrata su Arrakis. Distrutta quest'ultima appena in tempo essa viene immediatamente sostituita con la nave coloniale shogunita. Naturalmente, se la nave della Terra si fosse sviluppata divenendo una colonia a tutti gli effetti la partita sarebbe stata perduta, ma ancora una volta l’alleanza della Capitale è riuscita a salvare la baracca.

A questo punto debuttano sul tabellone due navi dal design unico, prodotte dai Droidi. Trattasi dei B.O.R.G.: scafo di medie dimensioni, scudi enormi, e una capacità di attacco pressochè nulla. Esse hanno la possibilità di proiettare uno scudo impenetrabile su altre navi, di fatto schermandole ed impedendo agli avversari di colpirle; per poterle attaccare, infatti, le altre navi dovrebbero prima distruggere i B.O.R.G. che le proteggono. Assieme ai B.O.R.G. escono quindi dalle fucine dei Droidi anche le navi che dovranno essere difese: quattro navi da abbordaggio, lentissime e fragili, fatte per rubare navi nemiche. L'accoppiata di queste sei navi, complessivamente piuttosto costosa da mantenere, si dimostra cruciale nel contrattacco contro la Giunta Militare e i Trogloditi, che nel frattempo mandano alcune flotte attraverso i wormhole al fine di attaccare la colonia di Tembe, adiacente il pianeta natale dei Droidi. Nel corso di queste battaglie i B.O.R.G. riescono fortuitamente a distruggere alcune navi nemiche, cosa che fa fare carriera ai loro ufficiali; al contempo diverse navi nemiche vengono rubate. Alcune vengono smontate e studiate così da velocizzare la ricerca; altre vengono incorporate nell’esercito, fatto che fa lievitare ulteriormente i già pesanti costi di manutenzione della flotta droide. Per affrontare questo problema vengono finalmente colonizzati tutti i pianeti vicini al sistema natale dei droidi, e tutte le navi minatrici vengono aggiornate in maniera tale da poter risucchiare materiale utile direttamente dalle nebule. La costituzione di una fitta rete di navi cargo, che unisce il pianeta dei Droidi, Vasyr, a tutte le colonie alle nebule-miniera, corona un progetto che rende, finalmente, i Droidi una potenza economica assolutamente solida ed autosufficiente.

Le truppe degli Shogun, intanto, si sono avvicinate al pianeta Terra. Dopo aver annesso Arrakis, costituendovi un protettorato, esse hanno provveduto a “pacificare” un secondo pianeta adiacente, così da fomentare a loro volta la propria macchina bellica. Costruito uno spazioporto direttamente su Arrakis, a pochi sistemi di distanza dal pianeta Terra, essi cominciano a prepararsi allo scontro finale.

A muovere il primo passo sono quelli della Giunta Militare, che infine lanciano la lungamente preparata flotta di sterminio. Destinazione: Vasyr. Mentre i Droidi corrono ad approntare le proprie difese, sfornando un’enorme quantità di caccia dalle proprie fucine, gli Shogun provvedono ad attaccare il pianeta Terra con la loro flotta, composta da un gran numero di incrociatori da guerra.

Lo scontro è durissimo, perchè quest'ultimo è difeso da diverse basi militari potenziate al massimo. Sta di fatto che sono soltanto tre e quindi è solo questione di tempo perché vengano abbattute. Distrutte queste ultime gli incrociatori avviano un bombardamento del pianeta.

La flotta del Secondo Ordine

Nonostante l’enorme potenza di fuoco ci vorranno ben due anni per demolire le strutture sulla superficie del pianeta. Tuttavia la Giunta Militare non ha ormai più mezzi per rispondere: la flotta di sterminio viene lasciata proseguire verso Vasyr, mentre l’amministrazione della Terra stringe i denti. Alla fine, tutti i centri amministrativi della Terra vengono distrutti.

Teoricamente a questo punto del gioco la flotta di sterminio andava rimossa, ma noi volevamo vedere lo scontro finale, e quindi l'abbiamo lasciata andare avanti. Ne abbiamo dedotto che gli ammiragli della flotta di sterminio, ricevuta la notizia della distruzione della Terra e dell'armistizio, abbiano fondato un Secondo Ordine, una costola militarista irriducibile che avrebbe propugnato gli ideali della Giunta Militare senza nessun compromesso, avrebbe raggiunto Vasyr e l'avrebbe distrutta ignorando l'armistizio.

Di lì a pochi istanti, nei cieli di Vasyr, è perciò avvenuto l'impatto tra le loro forze, un esercito immane capitanato da una nave Titan, capace di distruggere i pianeti, affiancato da diverse navi da guerra iperpotenziate... e i B.O.R.G.

Il grosso della flotta dell'esercito dei Droidi è stato rapidamente eliminato: i tanti caccia rappresentavano una discreta forza d'attacco e quindi sono stati colpiti per primi. Subito dopo sono stati distrutti gli spazioporti, che partecipavano agli scontri con dei cannoni di media potenza. A seguire, alcune delle navi da abbordaggio sono stati eliminate. Queste ultime sono riuscite a colpire qualcuna delle navi da battaglia del Secondo Ordine, rubandola e aggiungendola alle proprie forze. Tutte le navi rimanenti erano in grado di colpire il Titan e le navi da battaglia solo con grandi colpi di fortuna, ad eccezione delle navi da battaglia abbordate, dell'ultima nave da abbordaggio rimanente, e della base militare. Mentre le navi rubate erano decisamente solide e comunque poco numerose, queste ultime due cose erano difese dai B.O.R.G., che quindi a questo punto andavano colpiti.

Lo scontro tra la Flotta Logos ed il Secondo Ordine.
È molto meno sbilanciato di quel che sembra.

Nel corso dei minuti successivi della battaglia il Titan ha quindi sparato ben tre volte contro i B.O.R.G.. Il suo cannone, capace di distruggere interi pianeti se sovraccaricato, ne avrebbe distrutto uno ad ogni colpo. Tuttavia, dopo ognuno di questi attacchi, gli scudi dei B.O.R.G. hanno sempre retto l’impatto senza mai surriscaldarsi, lasciando le navi praticamente intonse. E non solo: l'equipaggio dei B.O.R.G., dopo esser riuscito ad eliminare una delle navi da battaglia nemiche andandoci a sbattere contro, ha raggiunto un grado di esperienza "leggendario", vale a dire che non era letteralmente più possibile attaccare quelle navi a meno che tutte le altre navi più deboli, ad eccezione di quelle protette dai B.O.R.G. stessi, non fossero state distrutte.

Un colpo alla volta questa enorme battaglia è quindi terminata. In totale abbiamo tirato dadi per mezzora. Al termine dello scontro gli spazioporti di Vasyr erano completamente demoliti, così come gran parte della flotta dei Droidi. Solamente uno dei famigerati scout che avevano aperto l’esplorazione dello spazio è sopravvissuto fino a questo punto. Per quanto riguarda le navi del Secondo Ordine, diverse sono state occupate dalle truppe d'abbordaggio, e quindi inglobate nella flotta dei Droidi; le altre, Titan incluso, sono state completamente demolite.

Essendo state del tutto eliminate le forze della Giunta Militare prima, e del Secondo Ordine poi, rimaneva solamente da risolvere la questione dei poveri Trogloditi che avevano accompagnato in guerra quell'impero sovversivo. Un anno più tardi dall'eliminazione del Secondo Ordine nei cieli di Vasyr la flotta Logos, ovvero quella dei Droidi, e la flotta Claymore, degli Shogun, si sono incontrati nell'orbita alta di Altayr. Distrutte le poche difese a disposizione dei Trogloditi, gli incrociatori degli Shogun hanno immediatamente bombardato e completamente distrutto gli insediamenti principali di Altair, impartendo ai suoi abitanti un’importante lezione di umiltà e di superiorità tecnologica.

Dopo diciassette anni di guerra il Settore torna, infine, alla pace.

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La mappa al termine del conflitto

I dati sulle flotte droidi

L'economia dei droidi

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