Post

The Mission. Dei copti e della loro naturale tendenza verso l'eresia (parte 6 di 6)

Immagine
L'entrata in gioco dell'Islam , sotto forma di un violento vento del cambiamento che è spirato da medio oriente verso tutti i confini del mondo conosciuto, ha devastato l'Impero Romano, riducendolo a una sparuta colonia nel Peloponneso. Solamente il minuscolo regno di Oddone I d'Aquitania, in seguito annesso dai Sassoni, è riuscito a frenarne l'avanzata a metà Europa, mentre i regni della Nubia sono gli unici che hanno trovato un'accordo diplomatico con gli jihadisti, formalizzando il Baqt, una tratta degli schiavi che ha bloccato il dilagare della rivoluzione lungo quello che per me è il ramo copto del Cristianesimo. Per quanto riguarda i popoli pagani, i Turchi sono retrocessi fino a sparire dalla mappa, mentre i Vandali sono stati sostituiti dai Berberi, a loro volta musulmani. Butta male, insomma, ma ormai siamo alla fine di un viaggio lungo mille anni. Il cristianesimo finora è sopravvissuto, ma deve ancora aspettare qualche secolo prima della venuta delle

The Mission. Dei copti e della loro naturale tendenza verso l'eresia (parte 5 di 6)

Immagine
L'Impero Romano ha vacillato, sotto la spinta di un'orda di popolazione barbare che hanno saccheggiato Roma, fatto scempio del titolo d'Imperatore, e limato sensibilmente i confini imperiali. Un forte sostegno, sia economico che fattuale, da parte dei cristiani alla causa romana, tuttavia, è riuscito ad arginare i danni sia in Mauretania Tingitana, dove i Vandali ancora se ne stanno a casa loro, che in Etiopia, dove i clan Himyar, a dispetto di una prima avanzata, sono stati ricacciati nel deserto dai regni della Nubia. Non dobbiamo dimenticarci, infatti, che in questa partita, a partire dall'avvento di Costanzo II e fino alla venuta di Gregorio Magno , il cristianesimo è stato una religione guerriera, che non ha disdegnato l'uso delle armi al fine della tutela della propria dottrina. Non è detto che queste armi si rivelino in grado di sconfiggere il prossimo nemico in arrivo, però, poichè stavolta il cristianesimo affronterà una minaccia proveniente dall'inter

The Mission. Dei copti e della loro naturale tendenza verso l'eresia (parte 4 di 6)

Immagine
Secolo dopo secolo la religione cristiana non cessa di lottare per la propria affermazione. Neanche il bipolarismo di un Impero Romano mai così caotico , che alterna stagnanti eresie a sanguinose contro-eresie, le quali si traducono tra l'altro in violentissime faide intra-famigliari, riesce ad arginare il lento dilagare dell'oppio dei popoli. In qualche maniera, infatti, i cristiani hanno imparato a vivere all'ombra dei giganti, facendo propria la forza repressiva dell'Impero Romano. Un trionfo dell'adattamento, se non che questa lampante decadenza ci porta dritti dritti verso la... Quarta era. La caduta di Roma (451 DC - 630 DC) Un'improvvisa migrazione di massa dal Nord Europa, avvenuta in congiunzione con un'estesa crisi economico-sociale che interessa l'intero Impero Romano, si traduce in una guerra etnica di proporzioni massive. Sono i soldati stessi, ormai in larga parte provenienti da popolazioni barbare, a rovesciare il potere imperiale. Roma no

The Mission. Dei copti e della loro naturale tendenza verso l'eresia (parte 3 di 6)

Immagine
Trecento anni sono passati dalla crocifissione del Nazareno. La Missione del cristianesimo se la passa male ma non malissimo , tra papi eteni e pellegrini anatolici che sconvolgono la dottrina del cristianesimo copto, tra vescovi innamorati di donne pagane e grandi teologi che cercano di raddrizzare una tradizione cristiana in cui ognuno sente di poter dire la sua. Ma ora tutto cambia! E tutto andrà a gonfie vele, no? Perchè comincia la... Terza era. Età di Costantino (301 DC - 450 DC) Con la venuta del primo Imperatore cristiano sembra che la partita si faccia più semplice. Si tratta di una notizia importantissima: il cristianesimo non è più la religione degli schiavi bensì una dottrina di tendenza, abbracciata dalla più alta carica politica dell'area euroasiatica. Vescovi e arcivescovi si sfregano le mani al pensiero delle grandi cose che si possono fare avendo accesso ai mezzi dell'Impero Romano. Così come l'Impero Partico ha, alla fine, per lo più abbandonato lo zoroast